Dispercezioni.


Oggi il mio cuore si è frantumato.
Un insieme scomposto di minuscoli pezzi.
Per un pò. 
Soltanto per un pò.
Come quando t'innamori.
Stordito da un sentimento che manda in estasi tutto ciò che senti di essere.
Sei fiducioso.
Fremi dall'esplorare un sentimento così intenso. 
Ogni carezza.
Ogni abbraccio.
Ogni bacio.
Sincere espressioni di un'interezza ritrovata e ricostituita.
Forse è il caso di essere te stesso.
Le scivoli dentro e rimani lì.
Ti fai cullare dolcemente dalle vibrazioni delle sue risate.
Il suo profumo è la cosa più dolce che tu abbia mai sentito.
E poi.
Poi.
Quel cazzo di momento in cui capisci che era solo un'illusione malcelata.
Una cazzo di illusione.
Non è amore.
Non sarà per sempre.
Non siamo di certo due parti di un tutto.
L'illusione è però dispercezione.
Te l'aveva detto anche lei.
Colpa tua.
Lo so.
È immorale.
Ma non esiste forse un'etica umana?
Io ormai lo sento che lo sei.
Infettato da un assurdo relativismo individuale.
Mi rivedo in te.
E più mi rivedo.
Più provo sdegno.
M'incazzo.
E poi mi rattristo.
Di una tristezza che mi fa tornare bambina.
E mi fa desiderare di scrivere.
No..Non scrivo per sentirmi meglio.
Scrivo per ricordarmi.
Per imprimere nelle mie viscere un emozione che altrimenti si perderebbe nel tempo.
Il mio cuore è già in sé.
Sono brava a mettere a posto i pezzi.
Non m'incazzo più.
Sono già nella mia bolla mentale.
I miei assurdi pensieri mi proteggono dalla bassezza di una contemporaneità oscena.
Nessun riferimento culturale.
Solo qualche cima gettata qua e là per acciuffare emozioni che soddisfino palesi pulsioni.
Sto già meglio.
Adesso frega'n'cazzo anche a me.

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